Monumento ai Caduti di Ariccia
Tra tutti i comuni dei Castelli Romani, anche Ariccia ha dato il suo contributo in termini di vite umane alle due guerre mondiali.
Per ricordare gli eroi che hanno difeso la loro patria con il bene più prezioso, alla fine della seconda guerra mondiale la città di Ariccia ha eretto una stele con i nomi di tutti i caduti in guerra, e l’ha posata tra gli alberi del Parco della Rimembranza, in modo che chiunque vi si rechi a passeggio possa fermarsi e commemorarli.
Protetti dall’ombra delle grandi piante secolari riposano dunque fianco a fianco il capitano e il soldato semplice, l’eroe della Grande Guerra e quello della Seconda Guerra mondiale.
Il valore artistico del monumento ed il pegno alla Memoria
Il monumento è stato costruito tra il 1946 e il 1959 trasformando in stele uno sperone di pietra, sulla quale è adagiata la lastra in marmo dove sono riportati i nomi dei caduti.
Intorno alla stele, che si trova su un podio raggiungibile da quattro gradini, sono poste una di seguito all’altra delle placche in cemento con le figure stilizzate di combattenti.
Ad ornare il monumento ci sono un cannone originale della seconda guerra mondiale e un braciere in marmo.
Il monumento è stato restaurato già diverse volte nel corso degli anni durante le quali sono state apportate anche modifiche stilistiche: originariamente, infatti, vi era la sola stele di tufo senza la lapide con i nomi iscritti.
Monumenti ai caduti in Italia
Nel 1922 l’allora sottosegretario della Pubblica Istruzione propose alle scolaresche di creare in ogni comune d’Italia un parco o un viale della rimembranza, per commemorare i caduti della recente Prima guerra mondiale, sulla scia di quanto già avveniva in Canada.
Per ogni caduto del Comune, gli allievi avrebbero dovuto piantare un albero, scegliendolo tra le specie più adatte al clima del loro paese.
Nei primi anni Venti, in Italia si contavano già un migliaio di Viali o Parchi della Rimembranza, tutti creati in collaborazione tra Scuole, Comuni e Ministero dell’Agricoltura.
Dopo aver stilato l’elenco dei caduti e individuato numero e specie di alberi da piantare, il Ministero forniva il materiale richiesto e le Scuole, mediante una guardia d’onore formata da alunni, si occupava della cura delle selve votive. A far data dal 1926, tutti i Viali e i Parchi della Rimembranza italiani sono entrati a far parte dei monumenti pubblici.
Il Parco della Rimembranza di Ariccia
Il Parco della Rimembranza di Ariccia, all’interno del quale si trova il monumento ai caduti, è adiacente al Ponte Monumentale, e fu donato dal principe Mario Chigi nel 1907 al Comune per adibirlo a giardino pubblico.
Pavimentato con ampi viali lastricatiche delimitano le aree pedonali dagli spazi verdi, lungo il percorso che porta al monumento ai caduti, è possibile scorgere l’entrata del Viale di ingresso di Parco Chigi, limitrofo al Parco della Rimembranza.
Le specie arboree presenti in esso sono quelle tipiche del Parco Regionale dei Castelli Romani, con una forte prevalenza di pini marittimi, cipressi e conifere.
Testimonianze della Guerra ad Ariccia
La città di Ariccia ospita spesso celebrazioni nel Parco della Rimembranza, per promuovere la memoria e la riflessione sugli eventi bellici mondiali.
In occasione delle feste della Liberazione, delle Giornate della Memoria e di altri anniversari legati alle Guerre, le associazioni di carattere storico organizzano appuntamenti nei quali si ripercorrono le tappe cruciali vissute dalla città di Ariccia, in particolare la vicenda del 2 giugno 1944.
In quel giorno, nel tentativo di rallentare l’avanzata delle truppe alleate anglo-americane all’interno di Ariccia, l’esercito tedesco fece saltare in aria il Ponte di Ariccia, privando la città del suo simbolo nonché di una via di accesso strategica.
Gli alleati riuscirono comunque a penetrare, passando per le antiche vie consolari Appia e Anagnina.
Il 3 giugno poterono così liberare le città dei Castelli Romani e il giorno dopo arrivarono a liberare Roma. Il Parco in queste occasioni accoglie figuranti e mezzi dell’epoca che ricostruiscono fedelmente scene e cortei, e rende omaggio ai caduti insieme alle categorie di reduci e combattenti.
In questo periodo di Aprile 2020, sul tema della memoria ai deceduti, corre l'obbligo di un pensiero parallelo, che va certamente a chi sta combattendo la propria battaglia per la sopravvivenza contro il Corona Virus.
Chissà che magari, quando sarà andato tutto bene, si deciderà di ricordare anche tutti coloro che sono caduti in questa infima battaglia silenziosa ed invisibile.