Le 10 Fraschette Migliori ad Ariccia
Ariccia è l’unico borgo storico ad aver mantenuto intatta l’atmosfera delle Fraschette.
Moltissime sono le Osterie ad Ariccia che dal marciapiede invitano gli affamati visitatori ad accomodarsi, proponendo i piatti del giorno, ma occorre informarsi per andare dai migliori.
In questa guida un Ariccino ha selezionato le migliori Fraschette di Ariccia. Leggi la classifica aggiornata al 2022.
1 Fraschetta De Mi Zia
Pressoché in ogni Fraschetta si trova accoglienza, abbondanza di cibo, buon vino e prezzi contenuti, ma nella classifica dei locali da scegliere, al primo posto tra le osterie di Ariccia c'è Fraschetta di Aricca Da Zia, una Osteria al centro storico rinomatissima in città anche a giudicare dall’affluenza e dai consigli della piazza.
In questo locale casereccio servono specialità ariccine: l’Antipastone con salumi, formaggi e porchetta, gli Gnocchetti della Zia e squisiti involtini alla romana. Specialità della casa: Amatriciana, da leccarsi i baffi.
Per info e prenotazioni: www.fraschetta-ariccia.it
2 Da Rugantino
Presso la Fraschetta Da Rugantino tutto sembra essersi fermato ai tempi della vita da quartiere, quando i famigerati criminali locali scorrevano per strada in cerca di espedienti per vivere, e si venivano ritratti durante le pericolose azioni.
Se è solo leggenda che il suo tesoro sia rinchiuso nei locali della Fraschetta, è assoluta verità la bontà delle pietanze che vi vengono servite: carbonara e trippa su tutte.
3 Aricciarola
Tra le Fraschette più rinomate di Ariccia indubbiamente, è l’Aricciarola che offre un’ampia selezione di antipasti al banco, di salumi e di dolci tipici come tiramisù, sbriciolata e ciambelline al vino.
Servizio qualche volta lento, conto salato rispetto a quanto dato.
4 Osteria n. 1
I pasti all’Hosteria n° 1 sono all’insegna dell’abbondanza e della tipicità. Dalla trippa ai fagioli con le cotiche, dall’abbacchio alle coppiette di cavallo alle salsicce di cinghiale, dagli arrosticini alla porchetta artigianale, tutto rientra nella tradizione, compresa la botticella, una ricetta innovativa che unisce amatriciana e carbonara.
Conto da ristorante, non da osteria.
5 Antico Grottino
Porchetta e pasta cacio e pepe sono i piatti forti dell’Antico Grottino da Fabiola, un ritrovo gastronomico di Ariccia che si affaccia sulla spettacolare Piazza di Corte.
Il locale è piccolo e si devono scendere le scale per entrare.
6 Ariccia in Bocca
L’osteria Aricciainbocca è conosciuta per le ricette più elaborate rispetto a quelle tradizionali, soprattutto a base di maiale e dolci fatti in casa.
Preparati ad un conto salato.
7 Dar Vignarolo
Menù rustico e sostanzioso a base di carne di maiale e di pecora è quello offerto Dar Vignarolo, che prepara la classica polenta e spuntature, arrosticini e bruschette, salsiccette di cinghiale.
Spartano il servizio ed il locale.
8 La Selvotta
Da La Selvotta i tavoli e le panche sono all’aperto, di giorno riparati dalla fresca ombra dei castagni e di sera illuminati a festa, ed il menù è tipicamente laziale: bucatini all’Amatriciana, salumi affettati a mano, dolcetti secchi e fiumi di Romanella.
Il locale è all'aperto, si è esposti a caldo o freddo.
9 Dar Burino
Dar Burino l’arredamento è eccentrico ed in un certo modo richiama il clima festoso e carnascialesco che si respirava nelle Fraschette, dove tra vino e musica si finiva presto per abbandonarsi all’allegria.
Presenza di una sala vietata ai minori dove c'è un arredamento a sfondo sessuale (in questa sala menu obbligatorio a 20 euro), locale molto "caciarone", non adatto a famiglie, incontri di lavoro, o coppie. Cucina molto altalenante nella qualità.
10 Cioli
Infine Cioli, che non è una Fraschetta vera e propria ma rappresenta comunque la storicità di Ariccia, dove si vende la caratteristica porchetta a portar via, ovvero tranci di Porchetta di Ariccia IGP in porzione o nei panini, ed altre tipicità come coppiette e salsicce.
Il profumo, anche da fuori, vi inviterà ad entrare.
Cosa fare dopo aver mangiato ad Ariccia
Il Lago di Castel Gandolfo
Dopo una bella mangiata ad Ariccia, ci sono diverse soluzioni per il restante tempo libero, anche grazie al fatto che il paese si trova in un’area particolarmente ricca di storia e di ricchezze paesaggistiche.
Il mio consiglio è la visita ad almeno uno dei laghi. Oltre alla bellezza naturale, che da subito ti catturerà, andare al lago è una soluzione molto flessibile, che si adatta sia a chi vuole rilassarsi con una passeggiata, sia per chi vuole prendere il sole, o semplicemente prendere un buon gelato o caffè.
Il Lago di Castel Gandolfo (Albano) ne è un magistrale esempio. Se la zona intorno ad Ariccia era rinomata fin dall’antichità per il suolo fertile lo si deve alla presenza del cratere del Vulcano Laziale dal quale emerse il lago vulcanico più profondo d’Italia lungo le cui sponde sin dal XX sec. a.c. si formarono numerosi insediamenti testimoniati da preziosi resti archeologici, il più importante dei quali fu l’antica metropoli di Alba Longa fondata dal figlio di Enea alle pendici del Monte Cavo.
Durante la Roma imperiale, i nobili si trasferivano in villeggiatura lungo le rive del lago, attirati dal clima fresco e dalla vegetazione autoctona composta da lecci, carpini ed arbusti profumati come ginestra, biancospino e pungitopo, costruendovi ville e stazioni termali; dello stesso periodo l’imponente opera ingegneristica dell’emissario.
Nel 398 a.c. Roma fu costretta a sospendere l’assedio dell’etrusca Veio perché le acque del lago tracimarono provocando terribili allagamenti. Si misero allora al lavoro circa 30.000 uomini che scavarono un cunicolo lungo oltre un km e dotato di pozzi di aerazione, per poter far defluire le acque verso Castel Gandolfo.
Lago di Nemi
Le esplosioni del Vulcano Laziale generarono un altro bacino lacustre dallo stesso cratere su cui sorgeva il lago di Albano, formando il piccolo Lago di Nemi.
Anche questa zona era una località di villeggiatura per gli antichi romani ai quali era particolarmente cara per la presenza del Nemus Dianae, il bosco sacro della dea Diana nel quale sorgeva il tempio ad essa dedicato dove si tenevano riti sacri.
Proprio in onore di Diana, Caligola fece costruire due navi di enormi proporzioni, sfarzose e riccamente decorate, stabilmente collocate nel lago come palazzi galleggianti o imbarcazioni per simulare guerre navali.
La damnatio memoriae ordinata dal Senato alla morte dell’Imperatore comportò la distruzione di ogni opera ed effige di Caligola, comprese le due navi che furono fatte affondare nel lago.
La vicenda non fu mai dimenticata e quando causalmente si ripescarono i primi reperti archeologici, si alimentò la leggenda di due favolose navi poggiate sul fondo del lago e ricolme di tesori.
Furono organizzate delle spedizioni fin dal XV sec. e le acque del lago restituirono metalli, legname, marmi, smalti, mosaici e decori, soprattutto dopo che vennero localizzate entrambe le navi dalle quali furono recuperati tesori inestimabili.
Nel 1928 cominciarono le operazioni di emersione delle navi che richiesero decine di idrovore per abbassare il livello del lago facendo defluire le acque attraverso l’emissario costruito in epoca imperiale anche sul Lago di Nemi.
Nel 1944 la zona fu devastata dalle operazioni belliche e dopo l’abbattimento del Ponte monumentale e di porzioni del Palazzo Chigi ad Ariccia, fu incendiato l’edificio di Nemi dove erano custodite le navi, che andarono distrutte insieme a tutti i reperti accumulati durante gli ultimi due secoli.
Centro Storico di Castel Gandolfo
Affacciata sul Lago di Albano in una posizione superba si trova la raffinata Castel Gandolfo eletta a residenza estiva del Pontefice ed apprezzata dal turismo internazionale per il bellissimo centro storico in cui si rinvengono le tracce degli antichi fasti, quando da Roma gli antichi patrizi si trasferivano nelle dimore estive della città edificando veri e propri monumenti come la Villa di Domiziano.
Palazzo Sforza Cesarini - Genzano
Al pari di Ariccia il cui assetto urbanistico fu ricostruito dalla famiglia Chigi, anche Genzano di Roma fu beneficiata dalla munificenza della famiglia Sforza Cesarini.
Essi provvidero a ricostruire le vie della città, edificando sulla rocca medievale l’imponente Palazzo nobiliare della famiglia e alternando viali alberati a strade edificate, una delle quali fin dal XVII sec. viene interamente ricoperta di petali colorati durante la celebre Infiorata, una manifestazione che propaga la tradizione festosa della città, dove un tempo si celebrava la vendemmia con la Festa del Vino decorando monumenti e palazzi con tralci di vite.
Passaggiata a Monte Cavo - Rocca di Papa
Il Grand Tour d’Italie oltre ad Ariccia prevedeva anche una sosta a Rocca di Papa, una cittadina medioevale collocata sul Monte Cavo da cui si gode un panorama spettacolare sulle vallate sottostanti, affacciati alla Fortezza Pontificia.
Rocca di Papa fu meta di visite da parte degli intellettuali che venivano rapiti dalla bellezza dei luoghi ripercorrendo la Via Sacra, una strada lastricata di basalto all’ombra dei castagni, che dalla città risalendo sul crinale del cratere vulcanico conduceva sulla cima del Monte Cavo, un tempo percorsa dagli antichi romani che si recavano in pellegrinaggio al santuario di Giove.
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